L’ABILITAZIONE FORENSE IN SPAGNA TRA PRESENTE E FUTURO
Ancora immersi purtroppo nell’emergenza della pandemia che ha travolto l’intero pianeta sotto il profilo sanitario, economico e politico per tutto il 2020 e che avrà certamente pesanti ripercussioni anche negli anni a venire, per quanto riguarda ciò di cui ci occupiamo da sempre ossia il percorso spagnolo per diventare Avvocato in Spagna è giusto fare il punto anche alla luce della regolamentazione efficace e rapida che è stata approntata in terra iberica, per far fronte all’emergenza, rispetto all’esame di abilitazione forense : questo evidentemente in netta contrapposizione ancora una volta con quanto accaduto in Italia, dove è stato rinviato a data da destinarsi l’esame di stato del 2020 lasciando decine di migliaia di praticanti nel limbo più assoluto e senza alcuna prospettiva di breve termine sia sotto il profilo professionale che, soprattutto, personale.
Il Ministerio de Justicia spagnolo, infatti, dopo aver sospeso d’urgenza la prima sessione annuale del 2020 in calendario a fine Marzo si è immediatamente attivato alla ricerca di una soluzione che facesse leva sulla possibilità di effettuare in modalità telematica (“a distanza” quindi) la prova pubblica con elevate garanzie sotto il profilo informatico sia di tipo infrastrutturale per il collegamento internet che di controllo dei candidati durante l’esame stesso (per garantire e verificare la genuinità della prova evitando qualsiasi forma di alterazione fraudolenta dalla stessa).
La soluzione ideale si è rivelata la piattaforma “Avex” dell’università spagnola a distanza (UNED) che per la sua elevatissima capacità di ospitare e gestire decine di migliaia di connessioni internet è stata scelta dal ministero spagnolo per effettuare la prova pubblica per entrambe le sessioni dell’anno 2020 (Luglio e Dicembre) : i praticanti legali spagnoli hanno, quindi, avuto la possibilità di sostenere la prova normalmente senza perdere interi mesi, se non addirittura anni, di studio concludendo il proprio esame in sole 3 ore di tempo ed ottenendo i risultati ufficiali in circa 2 settimane … in questi semplici dati sta il vero e proprio abisso con il sistema di accesso italiano che versa oramai in stato comatoso.
Fra il resto è importante sottolineare come si rivelino ormai costanti anche le percentuali di superamento dell’esame di stato spagnolo a diversi anni di distanza dall’entrata in vigore della nuova normativa di accesso, quella che prevede il “Master en Abogacía” come requisito formativo obbligatorio per partecipare alla prova pubblica: più del 90% dei candidati supera nelle varie sessioni (2 all’anno per espressa previsione di legge) l’esame finale di accesso alla professione legale.
In aderenza col quadro attuale appena delineato si profila il futuro della “via spagnola” per l’abilitazione forense che, come già confermato a più riprese nel corso degli ultimi mesi dai massimi organi spagnoli coinvolti, ed in particolare dal “Consejo General de la Abogacía” sarà improntato sia nella fase preparatoria all’esame (con la frequenza del “Master” obbligatorio) sia rispetto alle modalità della prova di accesso pubblica ai criteri di specializzazione formativa dei candidati e, soprattutto, di certezza e celerità nella correzione degli elaborati : si tratta molto probabilmente delle garanzie minime che un aspirante libero professionista dovrebbe richiedere al proprio Paese ma, come la pandemia ha soltanto evidenziato, tali presupposti non esistono ormai da tempo in Italia mentre rappresenteranno ancora il punto di partenza per l’accesso alla professione in Spagna anche negli anni a venire aumentando ulteriormente il divario complessivo ed, in concreto, la convenienza nella scelta tra il sistema di accesso spagnolo e quello italiano.